Endometriosi : cos’è e come si cura?

Sempre più spesso si sente parlare in giro di endometriosi, una malattia complessa e abbastanza diffusa tra le donne in età fertile, ed è una delle principali cause di sterilità femminile.

Vale dunque la pena conoscere più a fondo tale patologia, in maniera tale, eventualmente, da avere anche gli strumenti necessari per poterla combattere e vivere serenamente la nostra femminilità.

Cos’è l’endometriosi

L’endometriosi, come intuibile, deve il suo nome all’endometrio, ovvero il tessuto che normalmente riveste le pareti dell’utero. In alcuni casi, però, accade che questa stessa mucosa si diffonda in modo anomalo e cresca in altre zone al di fuori dell’utero, anche se quasi sempre localizzate nell’area pelvica.

È anche conosciuta come malattia endometriosica o endometrio ectopico e colpisce circa il 10% di tutta la popolazione femminile, con punte localizzate tra i 30 e i 40 anni.

Sintomi dell’endometriosi

Cos'è l'endometriosi ?
Cos’è l’endometriosi ?

Riconoscere questa malattia non è affatto semplice, soprattutto perché i suoi sintomi possono essere facilmente scambiati per altri tipi di patologie, ma una repentina individuazione può fare la differenza, soprattutto per quelle donne che ne sono affette e che sono alla ricerca di una gravidanza.

Il primo sintomo evidente dell’endometriosi è senza dubbio il dolore pelvico molto forte, che può arrivare fino al 60% dei casi. Il problema è che, in genere, questo dolore, risulta molto spesso associato al periodo del ciclo mestruale o dell’ovulazione, ed è per questo motivo che molte donne non se ne rendono conto da subito, confondendolo con un “ciclo mestruale doloroso”.

Ci sono però anche altri sintomi che dovrebbero far accendere in noi il campanello di allarme. Prima di tutto il dolore durante e subito dopo i rapporti sessuali (anche in questo caso in più del 60% dei casi), ma anche casi frequenti e ciclici di disturbi al colon, con fenomeni alternati di diarrea e stitichezza. In quest’ultimo caso si parla anche di endometriosi intestinale, che si affianca alla più diffusa e conosciuta endometriosi ovarica. Anche in presenza di sintomi legati ad una endometriosi intestinale, si potrebbe facilmente incappare nell’errore che si tratti di problemi legati al solo apparato intestinale, ma la particolarità legata a questa malattia sta proprio nel fatto che essa segue la stessa periodicità del ciclo mestruale, proprio perché legata alla presenza o meno di determinati ormoni nel corpo della donna.

I rischi

rischi-endometriosi

Come dicevamo in precedenza l’endometriosi colpisce una buona fetta della popolazione femminile (si stima circa il 10%), soprattutto quella in età fertile compresa tra i 30 e i 40 anni, ed è una delle principali cause di sterilità femminile.

Proprio per questo motivo, soprattutto per tutte quelle donne che sono alla ricerca di una gravidanza e che non lo avessero scoperto fino ad ora, è fondamentale l’individuazione repentina di questa patologia, in modo tale da poter agire in modo mirato e tempestivo e dare maggiori possibilità al concepimento.

In tal senso diventa fondamentale la visita dal proprio ginecologo ed anche un’eventuale visita rettale.

La cura dell’endometriosi

Una volta individuata la malattia, com’è possibile agire per curarla?

Una delle cure più rapidi ed immediate è quella ormonale, che punta ad una riduzione di estrogeni nella donna, mediante i cosiddetti antagonisti del GNRH. Il problema è che questa terapia porta ad una sorta di menopausa temporanea indotta, la quale non risolve assolutamente, anzi peggiora la sterilità in quelle donna alla ricerca di un bimbo.

In questi casi l’unica soluzione diviene, allora, quella di agire chirurgicamente, mediante un’operazione in laparoscopia, atta ad eliminare tutte le mucose e le aderenze che la malattia ha fatto formare nel corso degli anni.

In passato si pensava erroneamente che una gravidanza potesse portare ad una naturale evoluzione in senso positivo della malattia. In realtà, purtroppo, così non è, dato che è vero che durante lo stato di gravidanza i dolori possono presentarsi in modo meno acuto, ma è anche vero che essi si ripresenteranno come prima (o addirittura con una crescita accelerata) anche dopo la nascita del bambino.