I nonni babysitter


Con la società che nelle ultime decadi è mutata così radicalmente sono cambiate anche molte abitudini nel modo di crescere i bambini. Ormai è una realtà consolidata vedere prima una ricerca della realizzazione professionale, sia da parte di uomini che donne, e successivamente la formazione di una famiglia, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta. Sicuramente, rispetto a soli 20-30 anni fa, in cui la maggioranza delle donne italiane era casalinga, le cose sono radicalmente cambiate ed oggi è quasi la normalità che entrambi i coniugi lavorino, crisi economica permettendo.

Succede allora sempre più spesso che ci sia bisogno di ricorrere a strutture per l’infanzia o, nel caso delle coppie più fortunate, al prezioso aiuto dei nonni nel crescere ed educare un bambino. Solo in Italia, un Paese in cui sappiamo che il tasso di natalità è a livelli bassissimi e in cui aumenta la percentuale degli over 65, le stime parlano di 12 milioni di nonni che si prendono cura giornalmente di 7 milioni di bimbi. Un numero davvero importante, e destinato a crescere nei prossimi anni (si parla di un aumento del 20% dei nonni baysitter), sempre quando questo sia possibile, come dicevamo in precedenza. Il ruolo dei nonni diventa sempre più importanti per i bambini, visto che trascorrono con loro molto più tempo di quanto non lo possano fare i genitori.

Il ruolo centrale dei nonni nella crescita

Considerando il loro ruolo chiave nella salute e nella sana crescita del bambino è importante, però che i nonni siano sempre aggiornati e bene informati su quali sono i giusti gesti e le giuste parole da utilizzare quando si aiuta un bimbo a crescere. Secondo un recente studio americano, infatti, molti sono gli errori, per lo più inconsapevoli, commessi dai nonni nei confronti dei propri nipotini, i quali potrebbero anche andare ad incidere pesantemente sulla loro futura salute. Nello specifico i risultati cui ci stiamo riferendo sono quelli dell’università dell’Alabama, e recentemente presentati al congresso sulla pediatria che si è tenuto a New Orleans. Secondo tale studio meno della metà dei nonni intervistati è a conoscenza della posizione supina (ovvero sulla schiena) come la più appropriata per far addormentare un neonato e per evitare il rischio di mortalità in culla. E non solo. Ben un nonno su due ritiene accettabile la presenza in culla di peluches o copertine che, sempre secondo gli esperti, potrebbero rappresentare un rischio concreto di soffocamento per il piccolo. Ben il 74% dei nonni intervistati, infine, è favorevole all’uso del girello, senza essere a conoscenza del fatto che questo strumento (che ci facevano usare da piccoli) potrebbe portare ad un rallentamento dello sviluppo motorio del bambino.

Di sicuro, come dicevamo, queste mancanze sono semplicemente dovute alla mancanza di conoscenza in materia, dato che sappiamo bene quanto sia immenso l’amore che i nonni provano per i loro nipotini. Il consiglio rivolto ai nonni, quindi, in caso di dubbio, è di chiedere sempre aiuto alle persone più esperte, senza vergognarsi in nessun caso. D’altronde stiamo parlando di persone che dimostrano grande voglia di imparare perché sempre più consapevoli del loro ruolo cruciale all’interno della società.