Oltre all’indice di massa corporea (body mass index o BMI) esistono anche degli altri parametri oggettivi che ci forniscono una prima indicazione del grasso in eccesso presente nel nostro corpo e, di conseguenza, del rischio che corriamo per la nostra salute.
La misura della circonferenza addominale o circonferenza vita è uno di questi parametri, perché ci fornisce informazioni utilissime sul nostro grasso viscerale e, dunque, anche sul rischio cardiovascolare di un soggetto.
Il grasso viscerale: obesità androide ed obesità ginoide
Cominciamo con il dire che il grasso viscerale, conosciuto anche come grasso addominale, è tutto quello strato adiposo concentrato proprio nella cavità addominale e che, quindi, entra a contatto con gli organi vitali contenuti in esso e nel tronco. Quando prendiamo peso ci sono preferenzialmente due zone in cui l’adipe può accumularsi:
- L’addome, per l’appunto, dove si accumula grasso viscerale, e che tende a farci assumere una forma tondeggiante, come una “mela”. Questa obesità prende il nome di androide perché, preferenzialmente è il modo di ingrassare degli uomini.
- I fianchi, il sedere e le cosce, dove il grasso accumulato ci fa apparire piuttosto con la classica forma a “pera”. Questa obesità, come molte di noi sanno, è molto più diffuse tra noi donne e prende il nome di obesità ginoide.
Se dovessimo stilare una classifica su quale obesità sia la più pericolosa non avremmo dubbi e porremmo al primo posto l’obesità androide. Questo perché, come anticipato, il grasso viscerale è stato identificato come uno dei più alti fattori di rischio per malattie cardiovascolari e per patologie legate all’obesità, come il diabete di tipo II.
Alla luce di quanto appena detto, la misura del cosiddetto giro vita assume particolare rilevanza, proprio come strumento di prevenzione di eventuali patologie cardiovascolari.
Come misurare la circonferenza addominale
Sì, ma come bisogna misurare la circonferenza addominale? Sicuramente molte di voi ne saranno già a conoscenza, visto che stiamo parlando di una misura indispensabile anche per la sartoria e la moda, ma per le più inesperte conviene seguire delle semplici regole.
- Prendete una fettuccia da sarta,
- Toglietevi eventuali indumenti che potrebbero determinare una misura errata,
- Misurate la circonferenza della vostra vita nel punto visibilmente più stretto, tendendo la fettuccia sempre parallela al terreno e senza mai stringere o allentare troppo il metro stesso.
In generale, per un fisico normale, ad occhio è facile individuare il punto in cui si restringe la circonferenza in vita, ovvero alla medesima distanza tra la cresta iliaca (la parte più alta dell’osso del bacino) e la parte più bassa della gabbia toracica (dove termina l’ultima costola). Per semplicità fate riferimento alla figura riportata qui sotto. Ad ogni modo, per i casi più complessi, è possibile misurare la circonferenza in corrispondenza dell’ombelico.
Come interpretare la circonferenza vita
Una volta effettuata la misurazione è arrivato il momento di scoprire come viene interpretato questo valore. Per fare questo faremo riferimento alla tabella sottostante, ricavata dalle indicazioni della International Diabetes Federation, ovvero l’organizzazione mondiale che si occupa della lotta contro il diabete.
Come appare evidente, per una donna anche normopeso (quindi con BMI < 25), avere una misura di circonferenza addominale maggiore di 80 centimetri equivale ad un rischio aumentato di problemi o patologie cardiocircolatorie, e ciò diventa ancora più evidente quando tale valore supera gli 88 centimetri (rischio elevato).
Ed ecco perché il monitoraggio di questo parametro, oltre al peso, diventa di fondamentale importanza durante tutta la nostra vita (e soprattutto durante i periodi di dieta), in maniera tale da tenere questo valore al di sotto della soglia più pericolosa ed evitare, quindi, possibili rischi legati al nostro apparato cardiocircolatorio o al diabete.
