L’aggiunta di latte artificiale: come utilizzare il biberon e i metodi alternativi di somministrazione

Può capitare di dover somministrare un’aggiunta di latte artificiale al proprio bambino. Spesso il problema è una produzione insufficiente di latte materno in alcuni momenti della giornata, in modo particolare verso sera. In altri casi il problema è una sorta di pigrizia del bambino, quando è stanco o particolarmente affamato potrebbe infatti avere delle difficoltà ad attaccarsi correttamente al seno e, provando fatica, potrebbe rifiutarlo del tutto. Altre volte non si tratta di pigrizia, ma proprio dell’incapacità di poppare in modo efficace, cosa questa che è molto diffusa soprattutto tra i bambini nati prematuri. Al di là delle motivazioni che possono spingere una mamma a decidere per l’aggiunta di latte artificiale, è importante chiedersi come somministrarla.

C’è il biberon ovviamente, direte care mamme! Verissimo, il biberon è una scelta economica, di facile reperibilità che vi permette di dare il latte artificiale al vostro bambino in modo semplice e veloce. Ci sono però anche dei contro da prendere in considerazione. Infatti i biberon possono confondere i bambini rendendo poi difficile per loro la suzione al seno. Che fare? Prima di tutto è necessario scegliere un biberon adatto al bambino. Evitate quelli la cui tettarella ha una base molto larga mentre la punta risulta stretta e corta. Questi, noterete, sono proprio i biberon che vengono solitamente pubblicizzati come i migliori in quanto simili al seno materno, ma in realtà non è affatto così. Se la base è molto larga infatti i bambini tenderanno a mettere in bocca solo la punta della tettarella. La loro bocca risulterà quindi molto più chiusa di quanto non sarebbe se fossero attaccati al seno e la lingua verrà tenuta retratta. Sono da evitare anche le tettarelle che risulta rigide. Queste infatti fanno sì che il bambino effettui una stimolazione molto forte che potrebbe compromettere poi l’attaccamento corretto al seno. Per quanto riguarda i fori è sempre meglio scegliere una tettarella con intensità del flusso variabile a seconda della posizione che terrete. In questo modo potete regolarvi in base al potere di suzione del bambino facendo sì che la poppata duri circa 15/20 minuti. Il flusso non deve mai essere quindi troppo veloce né però troppo lento, in modo da permettere al bambino di gestire al meglio al quantità di cibo di cui ha bisogno.

Oltre a scegliere il biberon più adatto è importante anche prestare attenzione alla posizione del bambino che deve essere verticale, quasi seduto quindi. Il biberon deve invece essere tenuto in posizione orizzontale, leggermente inclinato verso l’alto. C’è altrimenti il rischio che il latte arrivi troppo in fretta in bocca al bambino. Prestante attenzione anche alla posizione della bocca del piccolo, che deve essere infatti esattamente la stessa di quando è attaccato al seno. Dovete fare in modo quindi che la bocca del bambino sia ben aperta e che la tettarella del biberon sia completamente all’interno. La bocca deve insomma sfiorare la ghiera del biberon.

  • Molte mamme non lo sanno, ma esistono anche dei metodi alternativi al biberon. Chiedetene consiglio al vostro pediatra. I metodi alternativi sono:
  • Sistema di Alimentazione Supplementare o DAS. Si tratta in pratica di un sondino in silicone piuttosto lungo e sottile che permette di offrire al bambino l’aggiunta di latte artificiale e il latte materno nello stesso momento. Il sondino deve essere fissato con un pezzetto di cerotto anallergico direttamente al seno della mamma, vicino all’areola. La sua punta deve sporgere di appena qualche millimetro dal capezzolo. In questo modo il bambino riuscirà ad attaccarsi contemporaneamente al seno e al sondino. In questo modo il bambino non perderà la sua capacità di succhiare in modo corretto e il seno materno sarà sempre stimolato. Pensate che è la scelta ideale anche per i bambini adottivi.
  • Il bicchierino. Si tratta appunto di un semplice bicchierino da poggiare al labbro inferiore del bambino tenuto in una posizione verticale. Il latte non deve essere versato direttamente in bocca, bensì sulle labbra. Il bambino riuscirà a berlo senza difficoltà.

Esiste infine anche l’alimentazione al dito, da effettuarsi sempre con il sondino di cui vi abbiamo appena parlato. Questo tipo di alimentazione però è adatta solo in casi particolari.

Camilla Biagini
Web writer con all'attivo la pubblicazione di poesie e articoli di attualità. Esperta di moda e make up.