È uno dei disturbi più frequenti nei primi mesi di vita di un bambino, ed è anche uno dei più grandi motivi di apprensione per i neo genitori, incapaci di far fronte a lunghe ed improvvise crisi di pianto del bambino. Stiamo parlando delle cosiddette “colichette”, ovvero di un disturbo gastroenterologo che affligge la maggior parte dei neonati, in un’età generalmente compresa tra le prime 6-12 settimane di vita.
I sintomi
In genere questo disturbo è abbastanza riconoscibile perché presenta dei classici sintomi:
- il bambino è preda di forti e prolungate crisi di pianto (anche fino a 3 ore),
- è molto irritabile, anche dopo la poppata,
- può apparire rosso in volto,
- e spesso tende a flettere le gambette verso l’addome.
Entrando più nello specifico, possiamo dire che un team internazionale di specialisti ha definito con precisione i criteri ed i sintomi che identificano le coliche nei piccoli. La causa principale rimane essere la crisi improvvisa di pianto, che avviene senza una vera motivazione e che può durare davvero molto tempo. Secondo i gastroenterologi pediatri, infatti, nella maggioranza dei casi si parla di attacchi di pianto di almeno 3 ore, e che si ripetono almeno per 3-4 volte a settimana, soprattutto nel tardo pomeriggio o durante la serata. Generalmente, poi, dopo questo tempo il pianto si risolve in maniera naturale.
Un disturbo comune ed innocuo
Il fatto che il sintomo principale di tale disturbo sia il pianto inconsolabile ed ininterrotto del bambino mette in grossa difficoltà i genitori, che vedono il loro piccolo piangere per ore ed ore senza capirne il perché. Quando un neonato è così piccolo il suo unico modo di comunicare è proprio il pianto, per cui è naturale immedesimarsi nel panico e nel terrore che attanaglia i poveri neo-genitori.
In realtà i sintomi specifici delle coliche sono così ben definiti che uno specialista può effettuare una diagnosi senza neppure prescrivere un esame di approfondimento.
Quando preoccuparsi
Diverso è il caso in cui ai classici sintomi da colica del lattante se ne uniscono altre, che potrebbero sottintendere patologie più gravi come, ad esempio, il reflusso gastroesofageo, ovvero:
- Frequenti rigurgiti o vomito,
- Inarcamento durante la poppata o rifiuto di quest’ultima,
- Scarso aumento di peso.
In questi casi è meglio che lo specialista prescriva ulteriori analisi per identificare la possibile patologia nel migliore dei modi.
Come alleviare le coliche nei neonati
Cominciamo con il dire che, trattandosi di un disturbo più che di una vera patologia, più che di cura si parla di alleviare il fastidio al bambino, fino a che i sintomi scompariranno in maniera del tutto naturale. Normalmente, infatti, le coliche si riducono o scompaiono completamente dopi i 3-4 mesi, e tutto ciò avviene in maniera naturale.
Nel frattempo, però, per dare un piccolo sollievo al nostro bambino è preferibile tenerlo a pancia in giù e massaggiargli delicatamente il pancino. È importante, anche, che il neonato possa riposare in un ambiente silenzioso e non stressante, vista l’alta irritabilità che questo disturbo apporta ad una creaturina così piccola.