Le origini dei profumi

Dal momento che i cosmetici e i profumi sono ancora oggi ampiamente in uso, è interessante confrontare le attitudini, le abitudini e le credenze legate a essi nei tempi antichi con quelle odierne. Cosmetici e profumi sono stati popolari dall’alba della civiltà.

È dimostrato dalla scoperta di una grande quantità di materiale archeologico pertinente, che risale al terzo millennio a.C.. Mosaici, fiaschi di profumo di vetro, vasi di pietra, forni, pentole, vasi di argilla, ecc. sono stati rinvenuti, insieme ad alcuni scritti realizzati da artigiani che creavano profumi, risalenti all’epoca della Bibbia e del Talmud.

In questi testi si attesta che spezie e profumi erano prodotti prestigiosi, conosciuti in tutto il mondo antico e ambiti da re e principi. Le descrizioni scritte e pittoriche, così come i reperti archeologici, mostrano quanto sia importante la cura del corpo e l’aspetto estetico nella vita degli antichi. Nell’antichità i cosmetici servivano durante le cerimonie religiose e per scopi curativi. “Samuele ha preso il corno d’olio e l’ha unto” (I Sam.16:13).

La cosmesi era altresì legata al culto pagano e alla stregoneria: Per appianare i vari dei, pomate profumate venivano applicate alle immagini statuarie e anche ai loro assistenti. Nel corso del tempo, si diffuse l’usanza ad uso personale, per migliorare la bellezza del viso, del corpo e nascondere i difetti. I profumi e le spezie fragranti erano una merce preziosa nell’antichità, il cui valore talvolta superava anche quello dell’argento e dell’oro. Si trattava di un prodotto di lusso, utilizzato principalmente nei templi, nelle case dei nobili e ricchi. I re giudei li tenevano custoditi nella tesoreria (2Re 20:13). Sappiamo dalla Bibbia che la Regina di Saba portò a Salomone, “cammelli carichi di spezie, oro in gran quantità e pietre preziose”. (1Re 10: 2, 10).

Con l’andare del tempo, l’uso dei cosmetici si diffuse tra le classi più basse della popolazione e tra i più ricchi. I popoli del passato usavano sostanze per ammorbidire la pelle e per ungerla, grazie ad oli profumati e pomate. Gli unguenti, utilizzati dopo il bagno, erano composti da una base di oli vegetali, come olio d’oliva, di mandorle, di sesamo e altri a cui venivano aggiunti materiali fissativi, inclusi latte, miele e sali.

Fragranti resine o fiori aromatici venivano aggiunti agli oli per dare loro un profumo dolce. La produzione del profumo: Nel mondo biblico, profumi, pomate e spezie erano una merce preziosa, molto richiesta; La loro produzione e preparazione laboriosa che richiedeva grande abilità. Molte delle piante profumate utilizzate nella produzione di profumi, cosmetici e pomatesono menzionati nei passaggi della Bibbia. Nel brano 4:

14c’è un elenco di piante profumate: “Nardo e zafferano, dolce canna e cannella, fico ..”. E nel Cantico dei Cantici : 1: 13-14, Ein Gedi è menzionato come centro di produzione di profumi, “Henna fiorisce dai vigneti di Ein Gedi”. Nella Bibbia però mancano le informazioni relative alla produzione. Le tavolette micenee, invece, elencano le materie prime necessarie, ma non contengono alcuna ricetta o formulazione precisa.

Estono degli scritti assiri nella seconda metà del XIII sec. Il A.C. contenenti

ricette per preparazione dei profumi, nonché gli ingredienti e gli strumenti. Le conoscenze sulla produzione di profumi in Egitto provengono da iscrizioni su papiri e su pareti delle tombe. Durante il periodo del Tempio in Antico Israele, esistevano famiglie specializzate nella preparazione di profumi e spezie: “E alcuni dei figli dei sacerdoti fecero l’unguento delle spezie “. (1Cronache 9:30). Le informazioni più complete sulla produzione di profumi nell’antichità sono dovute allo scrittore classico.

Teofrasto (4-3 secolo A.C., nel suo lavoro,”De Odoribus”, descrive le varie proprietà di diversi oli e spezie che si utilizzavano, anche descrivendo il loro profumo.

Dioscoride (1secolo A.C. ) nella sua ‘De Materia Medica’ discute i componenti e le loro proprietà mediche ed elenca formule dettagliate. Plinio Il Vecchio, nella sua “Naturalis

Historia” descrive piante aromatiche e aree in cui vengono coltivate. E’ giunta sino a noi una rappresentazione pittorica della produzione del profumo: in una pittura a parete nella villa Vetii di Pompei: Cupido e Phiche sono ritratti mentre svolgono i vari processi di

produzione di profumi. Nella produzione di profumi venivano utilizzate foglie di fiori, rami, frutti e resine aromatiche, emesse da alcuni alberi, mirra, incenso, balsamo, ecc. Durante la prima fase, si descrive il taglio delle piante, che, spremute, vengono immerse in olio caldo o freddo, gli oli assorbono gli aromi.

Di seguito, premendo, il materiale vegetale veniva immerso in olio freddo e caldo, che assorbiva le sostanze aromatiche. La maggior parte dei profumi del mondo antico aveva una base oleosa. Gli israeliti utilizzavano prevalentemente olio d’oliva. In Mesopotamia si utilizzava olio di sesamo, in

Grecia antica

olio di lino, mentre in Egitto si utilizzavano principalmente grassi animali. Il prodotto finito era conservato in un luogo fresco e ombreggiato in contenitori di alabastro o piombo. Gli ingredienti erano lasciati immersi per un periodo di quattro giorni. Infine la miscela veniva bollita, raffreddata e fatta decantare in piccole fiasche. Il commercio dei profumi: Dalla Bibbia, alle fonti egiziane e assire, così come dalle parole degli autori classici, si evince che il centro nel commercio di resine aromatiche e d’incenso si trovasse nell’Arabia meridionale :”I commercianti di Sheba e Rammah hanno trattato con voi, offrendo le spezie più buone …” (Ezechiele 27 :22 ). La letteratura talmudica contiene una grande quantità d’informazioni sulla commercializzazione di cosmetici. I distributori di profumi avevano le loro botteghe sul mercato in cui si vendevano profumi e cosmetici per le donne. La Via dei profumatori si trova dove oggi c’è una strada stretta nella piazza Shouk nella Città Vecchia di Gerusalemme chiamata in arabo, ‘Shuk ha-Besamim’ ‘La via delle spezie’.

Spesso tali profumerie si trovavano vicino alle strade delle donne che si prostituivano. Per la natura delle cose, le prostitute necessitavano particolarmente grandi quantità di profumi, “Dove la domanda di profumi era grande”. (Shemoth Rabbah 43 : 7, Talmud) La reputazione morale di questo commercio non era alta, anche se era considerata indispensabile. Dall’antico Oriente, questa popolarità si estese verso Ovest e verso il mondo civilizzato, fino all’avvento del Cristianesimo, in cui i profumi erano ampiamente richiesti, ma i principi della nuova fede, che sottolineavano la via dello spirito e rifiutavano i piaceri del corpo, portarono a un calo della domanda di cosmetici e profumi.

Solo gli arabi in Oriente continuavano a godere del loro uso. Nel periodo medioevale in Europa, i cosmetici e i profumi erano associati all’esotismo dell’Oriente. Solo durante il periodo rinascimentale, raggiunsero nuovamente la loro popolarità, soprattutto tra i principi e le principesse dell’aristocrazia.

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Alessandra Zarone
Specialista in Naturopatia Psicosomatica e Floriterapia. Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso IULM, Milano. Sono naturopata, floriterapeuta, scrittrice,.