Capricci: cosa fare

Per un genitore, far fronte ai capricci di un bambino non è un’impresa facile. Ecco cosa fare quando i più piccoli non vogliono sentire ragioni.

Da dove cominciare

Un bambino può fare i capricci nelle situazioni più diverse. Perché vuole qualcosa, perché non vuole fare qualcosa, perché ha fretta o curiosità, ecc. C’è proprio una fase di capriccio, dai 2 ai 4/5 anni, dove il bambino è molto attivo su questo fronte e non c’è modo di smuoverlo. Per questo, è sempre bene capire perché il bambino fa quel capriccio.

Spesso, dietro c’è anche la voglia di catturare l’attenzione e di superare la noia. La prima cosa da fare è non arrabbiarsi se è possibile. Sì, perché arrabbiarsi non serve assolutamente a niente, se non a stimolare il capriccio.

Nemmeno far finta di niente aiuta, perché il bambino continuerà a dare fastidio finché non sarà accontentato. Allora, cosa fare in caso di capriccio? Ecco alcuni consigli utili per fronteggiare l’emergenza e approfittare per insegnare al bambino qualche regola di convivenza civile.

Cosa fare

Per iniziare, è bene non dire “Sì” al capriccio. I bambini, se li si asseconda, penseranno che i capricci servono a ottenere quello che vogliono. Quindi, è bene non accettare mai queste condizioni imposte dai più piccoli. Se c’è un problema di questo tipo, anche parlarne e spiegare può servire a poco, soprattutto se il bambino è molto piccolo.

In questi casi, è bene non fare discussioni, soprattutto se si tratta di un luogo aperto al pubblico. Quindi, che si fa? Si stimola la sua curiosità su altro, su qualcosa dove lo si può accontentare. In più, si può anche decidere di fissare in anticipo alcune regole.

Così, quando la situazione si presenterà, il bambino dovrebbe ricordarsi di stare andando contro un “patto” fatto a casa e magari ricordato prima di andare al ristorante o al supermercato. Se, però, si accontenta il capriccio subito dopo, non si risolverà nulla. Per questo, a costo di dire migliaia di “No”, è bene mantenere la propria posizione.

Infatti, l’autorità del genitore è importante anche per capire poi le dinamiche che il bambino affronterà in futuro. Dopo i genitori, ci saranno nella vita gli insegnanti, i datori di lavoro, ecc. Quindi, dare un punto di riferimento aiuterà sicuramente a crescere bene e, possibilmente, senza capricci.

A cosa fare attenzione

Si tratta di un capriccio o di una reale necessità? Il bambino sta passando un periodo impegnativo tra scuola e sport? Allora, potrebbe essere un po’ di stress. In questi casi, è bene non assecondare il bambino, ma dargli un premio ogni tanto quando si comporta bene e, magari, ridurre il suo carico dove è possibile. Questo non significa non fare i compiti, ma magari cercare di gestire meglio i tempi all’interno della famiglia.

Il capriccio passa

I capricci ci sono per tutta l’infanzia del bambino e in parte della preadolescenza. Vanno pensati come una palestra prima dei conflitti adolescenziali. Fare il genitore non è affatto facile: ci vuole tanta pazienza e mano ferma, ma non si può fare a meno di mettere qualche regola, per il benessere del bambino.

Annarita
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