Piatto tibiale: cos’è, frattura come si cura e rischi

Cos’è il piatto tibiale? A cosa serve il piatto tibiale? Come si cura la frattura del piatto tibiale? Quali sono i rischi di una frattura del piatto tibiale?

Il piatto tibiale è una componente del ginocchio, talvolta sottoposto a pesi superiori a quelli del corpo fino a cinque volte.

Purtroppo molto spesso il ginocchio e le sue componenti possono essere sottoposti a fratture o traumi, anche di una certa gravità. Le cause possono essere varie: l’osteoporosi, patologia che tende a deformare ed assottigliare le ossa. Un trauma dovuto ad un incidente o ad una caduta. Consumazione dovuta alla terza e quarta età. E così via.

In questa sede, ci occuperemo più specificamente del piatto tibiale, della sua possibile frattura, di come si cura e quali rischi comporta.

Piatto tibiale cos’è

Cos’è il piatto tibiale? Si tratta della lsuperficie superiore dell’estremità prossimale della tibia. Vale a dire la porzione di tibia rivolta verso il ginocchio e il femore.

Viene anche chiamato “superficie articolare della tibia”, in quanto, tra le altre, assolve anche la funzione di articolazione del ginocchio.

Si chiama piatto tibiale in quanto morfologicamente somiglia ai piatti usati in cucina.

All’estremità prossimale si caratterizza per un diametro ampio, composto da 2 parti a forma di piatto: mediale più largo e concavo, e laterale di forma convessa. Sono separati da una struttura extra articolare chiamata eminenza intercondiloidea.

La porzione periferica è ricoperta dal menisco corrispondente.

Frattura piatto tibiale cos’è

La frattura del piatto tibiale si riferisce appunto ad una frattura o rottura nella parte prossimale della tibia. Quando si verifica un trama, può verificarsi il danneggiamento dei tessuti molli (pelle, muscoli, vasi, nervi e legamenti). Ed in genere anche tali danni sono curati in concomitanza con la frattura, al fine di restituire al ginocchio la sua naturale funzione.

La frattura del piatto tibiale riguarda un caso su cento del totale delle fratture. E purtroppo si sta verificando un aumento, nella fascia di età tra i 16 ed i 40 anni. Tra le donne può accadere soprattutto tra i 60 ed i 70 anni, complice l’osteoporosi senile. Che comporta una frattura anche durante il semplice atto di camminare e quindi non per forza in caso di traumi ed eventi esterni.

Frattura piatto tibiale sintomi

Quali sono i sintomi della frattura del piatto tibiale? In genere sono questi:

  • Dolore acuto quando si cammina
  • Gonfiore del ginocchio
  • Difficoltà a piegare il ginocchio
  • Ginocchio appare fuori posto, deforme
  • Intorpidimento intorno al piede, che potrebbe essere sintomo di una presenza di lesioni nervose
  • Piede pallido e freddo, sintomo di una compromissione della vascolarizzazione
  • Presenza di ferite aperte

La frattura del piatto tibiale viene individuata prima con una anamnesi del paziente. Poi si passa all’esame dello stato della cute, si analizza la tumefazione, si valuta l’eventuale presenza di emartro e di eventuali lesioni vascolari e nervose.

Saranno eseguite 3 proiezioni radiografiche, e, se necessaria, anche l’esecuzione di una TAC. Potrebbe anche essere necessario un esame radiografico comparativo dell’arto inferiore, per capire se il trauma ha avuto ripercussioni anche nel resto dell’arto interessato.

Frattura piatto tibiale tipi

Quali e quanti tipi di frattura del piatto tibiale esistono?

Oggi in campo ortopedico si sta utilizzando la Classificazione AO, nome che deriva dalla classificazione del coinvolgimento osteo-articolare scaturito dalla frattura. Si compone di un codice alfanumerico.

Ecco una sintesi dell’individuazione della frattura del piatto tibiale, che viene raccolta in 3 tipologie, ciascuna comprensiva di altre tipologie:

  • Tipo A: fratture extra articolari (18 tipi di fratture)
  • Tipo B: fratture articolari parziali, quando la superficie articolare resta collegata al segmento fratturato (6 tipi di fratture)
  • Tipo C: fratture articolari totali, quando la superficie articolare si separa del tutto dalla diafisi della tibia

Una alternativa a questa classificazione, è quella di Schatzker. La quale distingue la frattura del piatto tibiale in sei tipi. Basati sulla morfologia della frattura, che racchiudono fratture simili per tipo di trauma, prognosi e trattamento.

  • Tipo I: fissurazione a cuneo del piatto tibiale esterno, con o senza spostamento
  • Tipo II: fissurazione con affossamento del piatto tibiale esterno
  • Tipo III: affossamento puro del piatto tibiale esterno
  • Tipo IV: frattura del piatto tibiale mediale, in genere associato alle fratture dell’eminenza intercondiloidea
  • Tipo V: sono coinvolti i 2 piatti tibiali
  • Tipo VI: fratture dei piatti tibiali associate ad una frattura a livello della giunzione meta-diafisaria

Frattura piatto tibiale cura

Come si cura la frattura del piatto tibiale? Naturalmente dipende dal tipo di frattura in corso.

Se si tratta di un tipo scomposto, occorre ristabilire la congruenza articolare in modo accurato.

Si rende necessario un intervento chirurgico in caso di fratture esposte, associate a sindrome compartimentale o lesioni vascolari, con incongruenza articolare, instabilità o deformità assiale.

Se infine si tratta di fratture composte o incomplete, non si rende necessario l’intervento, ma basterà un tutore (noto anche come immobilizzatore), che appunto immobilizzi il ginocchio per 4-6 settimane.

Il paziente avrà un divieto assoluto di carico, quindi potrà solo passare da una posizione distesa ad una seduta, senza poter stare in piedi. Onde evitare di stressare la parte in fase di guarigione col proprio peso e rischiare una nuova frattura. O il ritardo della sua guarigione.

I tempi del divieto di carico dipendono ovviamente se la frattura sia stata curata tramite intervento o un tutore. E quindi la sua gravità.