Pressione arteriosa: consigli e rimedi per abbassarla

L’ipertensione, vale a dire la pressione sanguigna alta, è un male molto diffuso in Occidente. E che affligge anche il nostro Paese, tanto che, secondo le statistiche, ne soffrirebbe 1 italiano su 3. La pressione sanguigna alta può essere causata da diversi fattori, come quelli genetici, legati ad uno stile di vita stressante e ansiogeno, malattie cardiovascolari, abuso di alcol o sigarette, l’età anziana, una vita sedentaria.

L’ipertensione può essere curata con farmaci specifici (diuretici, inibitori adrenergici, calcio antagonisti, inibitori del sistema renina-angiotensina, vasodilatatori ad azione diretta), o, in presenza di fattori legati alla psiche, anche tramite sedute dallo psichiatra e ansiolitici. Che solo cardiologi o psichiatri potranno consigliare. Ma anche con tanti efficaci prodotti naturali.

In questa sede vediamo meglio cos’è la pressione arteriosa e consigli e rimedi utili per abbassarla in maniera naturale.

Cos’è la pressione arteriosa

La pressione arteriosa sistemica – conosciuta diffusamente come pressione del sangue – è appunto la pressione del sangue arterioso sistemico misurato a livello cardiaco. Si esprime tramite millimetri di colonna di mercurio (mmHg).

La pressione del sangue che viene misurata tramite appositi macchinari medici, è l’intensità della forza che il sangue esercita su una parete del vaso di area unitaria e varia lungo tutto l’apparato vascolare. Essa infatti si riduce in maniera progressiva dal ventricolo sinistro del cuore fino alle arteriole.

La pressione arteriosa in medicina viene espressa con l’acronimo PA e il suo valore esprime l’intensità della forza con cui il sangue spinge sulle pareti arteriose che lo contengono, divisa per l’area della parete. Ad incidere sulla pressione arteriosa sono diversi fattori:

  • la forza di contrazione del cuore
  • la gittata sistolica, vale a dire la quantità di sangue espulsa per ogni contrazione (sistole) ventricolare che avviene
  • la frequenza cardiaca (vale a dire il numero di battiti cardiaci che avvengono al minuto)
  • le cosiddette resistenze periferiche, termine con cui si intende la resistenza che viene opposta alla progressione del sangue da parte dello stato di costrizione delle piccole arterie
  • la cosiddetta compliance vascolare, vale a dire la quanto sono distese aorta e grandi arterie.
  • la volemia, vale a dire il volume totale del sangue contenuto nell’organismo.

La pressione arteriosa è dunque di 2 tipi:

  • la pressione sistolica (detta anche “massima“), che viene raggiunta durante la contrazione o le sistole ventricolare
  • la pressione diastolica (detta anche “minima“), che si verifica nel corso del rilassamento o diastole ventricolare

A seconda dei valori, la pressione arteriosa viene classificata per gli adulti (maggiori di 16 anni) in:

  • ipotensione grave: quando i valori massimi e minimi sono sotto i valori 80 e 60
  • ipotensione moderata: quando la minima è sugli 80-89 e la massima sui 60-64
  • ipotensione lieve; quando i valori si attestano su una forchetta di: 90-99 e 65-69
  • normale bassa: parliamo di massima sui 100-109 e minima sui 70-74
  • normale: alta: 110-119 bassa: 75-79
  • ottimale: alta sui 120 e bassa su 80
  • normale: alta su 120-129 e bassa su 80-84
  • normale alta: 130-139 e 85-89
  • Ipertensione lieve: 140-159 e 90-99
  • Ipertensione moderata: 160-179 e 100-109
  • Ipertensione grave: la alta è uguale o maggiore a 180 e la minima maggiore o uguale a 110

Dunque, ricapitolando, dalla tabella si evince che una pressione arteriosa perfetta sia 120-80. O comunque più bassi ma non oltre i 100 per i valori alti e 70 per quella bassa. Altrimenti si parla di ipotensione.

Il valore fondamentale è quello relativo alla pressione diastolica (la minima), che preoccupa quando supera i 90. In linea di massima, comunque, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stabilito che per un soggetto adulto di età compresa tra i 20 e i 60 anni la pressione arteriosa deve essere inferiore ai 140/90. naturalmente i valori sono sempre relativi. Incidono infatti anche il peso del soggetto, se sono presenti patologie cardiache, il contesto in cui viene misurata la pressione. Il consiglio è di misurarla tre volte consecutive per avere un quadro più preciso e più volte l’anno se si tende all’iper o ipotensione. Almeno una volta l’anno anche per i soggetti sani. L’importante è non entrare in una psicosi che non farà che aumentare il problema.

Come si misura la pressione arteriosa

La pressione alta si misura con metodi manuali o mediante misuratori elettronici. I metodi sono comunque sostanzialmente due:

  1. Metodo ascoltatorio: si esegue tramite fonendoscopio, sfigmomanometro e manicotto. Si posizione intorno al braccio (meglio se il sinistro) un manicotto a 2 cm di distanza dalla piegatura del gomito, si insuffla fino ad un valore che molto alto che arrivi anche a 250 mmHg e si appoggia l’audiofono a valle del bracciale nel punto di passaggio dell’arteria omerale. Dopodiché si svita con lentezza la valvola e si noterà che la colonnina scende, fino a sentire il primo battito che indica la sistolica (o massima) e la si fa calare fino a non sentire alcun battito. O fino alla percezione di una notevole riduzione di intensità del tono. Così, all’opposto, l’ultimo battito rilevato è la diastolica (o minima).
  2. Metodo palpatorio o digitale: viene eseguito tramite sfigmomanometro. Il procedimento è simile al precedente, sebbene manchi il fonendoscopio. Viene palpato il polso radiale e così viene letta solo la pressione massima.

Pressione arteriosa: rimedi e consigli naturali per abbassarla

Fino a qualche anno fa, la medicina veniva proposta come unica soluzione per ridurre la pressione arteriosa. Negli ultimi anni, però, grazie anche alla diffusione sul web e la scoperta nel mondo occidentale di rimedi antichi provenienti soprattutto dall’Oriente, si è scoperto che la pressione arteriosa alta possa essere abbassata anche con efficaci rimedi naturali. I quali sono contenuti in cibi o in tisane. Vediamo dunque quali sono.

Pressione arteriosa alta: rimedi contenuti nel cibo

Probiotici

Di recente è stato scoperto che anche i cibi fermentati possono aiutare contro la pressione alta. Come? Grazie ai probiotici, che altro non sono che i batteri buoni contenuti nei cibi fermentati. Una ricerca ha rilevato che consumare un quantitativo appropriato di probiotici per almeno due mesi aiuta ad abbassare la pressione sanguigna. Non a caso, lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista scientifica specializzata in ipertensione: Hypertension. In realtà, lo studio ha messo insieme il risultato di altri nove studi per pervenire a quella conclusione, incrociando i dati. Tuttavia, i ricercatori asseriscono che i probiotici non devono sostituire i farmaci, ma semmai affiancarli. In attesa di nuovi studi che ne sanciscano definitivamente la loro efficacia.

Aglio

Odiato dal Conte Dracula, in realtà l’aglio, soprattutto quello crudo, viene considerato alla stregua di un farmaco contro la pressione arteriosa alta. L’aglio ha il potere di purificare il sangue e tonificare l’apparato cardiocircolatorio. Certo, dopo potreste avere problemi di alito. Ma per stare meglio, è un piccolo prezzo da pagare.

Olio essenziale di Ylang-Ylang

Ci sono tanti oli essenziali, ma quello adatto per l’ipertensione è lo Ylang-Ylang. Ad enfatizzarne le doti curative è Denièle Festy, farmacista francese esperta proprio in oli essenziali. La Festy suggerisce l’uso di Ylang-Ylang per ipertensione, palpitazione e tachicardia in questo modo: applicandone una goccia sulla parte interna dei polsi e respirando profondamente. Denièle Festy ha anche scritto un libro, il cui nome è tutto un programma: “La mia Bibbia degli oli essenziali”.

Evitare il sale

Se si soffre di pressione alta, meglio eliminare del tutto il cloruro di sodio aggiunto (sale da cucina) dando vita quindi ad una dieta iposodica. Assumendo cibi grezzi (non lavorati), non è mai possibile creare un esubero nutrizionale. Fanno eccezione alcuni molluschi bivalvi che, essendo vivi e sigillati, quando vengono cotti sprigionano acqua di mare dal loro interno. Del resto, il sodio è aggiunto negli alimenti durante la lavorazione industriale o quando vengono consumati; ma è anche contenuti in certi aditivi alimentari. Quindi, al fine di attuare una dieta iposodica, meglio evitare di aggiungere cloruro di sodio sui cibi, di utilizzare il dado da brodo e di consumare carni e pesci conservati, formaggi stagionati e vegetali in barattolo.

Aiutarsi con potassio e magnesio

Potassio e magnesio, contrariamente al sale, aiutano contro la pressione arteriosa alta. Peraltro, in un soggetto sano, il potassio e il magnesio “in eccesso” vengono facilmente escreti dai reni. Certo, l’eccesso ha pure il suo contraltare in quanto può portare ad un eccesso di fruttosio.

Acidi grassi essenziali Omega 3 e grassi saturi

Occorre poi aumentare gli acidi grassi essenziali omega 3 e ridurre i grassi saturi/idrogenati. Questi ultimi, oltre a contribuirealla produzione di colesterolo endogeno, sono anche correlati all’aumento della pressione sanguigna. Quindi meglio ridurre drasticamente alimenti come: carni grasse, burro e formaggi grassi (vale a dire quasi tutti quelli stagionati). Di contro, gli Omega 3 intervengono sulla riduzione del rischio cardiovascolare riducendo i trigliceridi nel sangue, migliorando la colesterolemia e la funzione antiinfiammatoria e tutelando le compromissioni legate ad un’eventuale condizione diabetica tipo 2. L’Omega 3 si trova in oli di alghe, krill, fegato di pesce, semi di lino, semi di canapa, semi di kiwi, germe di grano, soia e (a minori concentrazioni). Ma anche in tutti gli alimenti dai quali si estraggono tali grassi da condimento.

Altri alimenti

Altri alimenti consigliati sono cipolla, rauwolfia, betulla, cardiaca, ginkgo biloba, mirtillo, orthosiphon, vischio, vite rossa, olivo, pervinca, uncaria, mughetto, ligustico, evodia e achillea iraniana. E ancora ananas, betulla, carciofo, cetriolo, foglie di noce, equiseto, finocchi, mela, ortica, fiori di sambuco, stimmi di mais e tarassaco. Questi ultimi sono molto utili perché fanno urinare.

Pressione arteriosa alta: quali bevande e tisane per sconfiggerla

Karkadè

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’istituto americano Tufts University di Medford, ha rivelato che bere 3 infusi di karkadè al giorno, da 240 ml ciascuno, è in grado di combattere la pressione arteriosa alta riportandola su valori ottimali. Il karkadè (costituita dai fiori di ibisco) sarebbe in grado di bloccare la pressione alta ed evitare che sfoci in una ipertensione grave. Anche qui però è consigliabile non sostituire tale infuso ai farmaci ma semmai di affiancarlo.

Anche il Tè sarebbe in grado di far abbassare la pressione alta. A dirlo una lunga ricerca durata 10 anni, che aveva come obiettivo proprio quello di constatare se il Tè facesse davvero bene alla pressione arteriosa. Si è così visto che chi beveva un massimo di 4 tazze di Tè al giorno aveva una pressione arteriosa più bassa rispetto a chi invece non lo faceva. Questa bevanda, amata dagli inglesi, farebbe anche scendere la frequenza del battito cardiaco.

Infuso di tiglio

Se l’ipertensione arteriosa è collegata a problemi riguardanti la digestione e l’insonnia, allora si possono assumere tra le 2 e le 3 tazze al dì di infuso di fiori di tiglio. Il tiglio ha una capacità vasodilatatrice, poiché è in grado di fluidificare il sangue e così previene la stasi venosa. Attenzione però: i fiori di tiglio portano anche la sonnolenza. Quindi andrebbe evitata se si deve guidare o svolgere attività che richiedono attenzione. Meglio chiedere consigli ad un erborista. Il tiglio viene anche indicato per la cura della pelle e contro febbre e tosse.

Acqua di cocco

Anche l’acqua di cocco pare essere un ottimo rimedio naturale contro l’ipertensione cardiaca. Aiuterebbe infatti a migliorare la circolazione sanguigna e aregolarizzare la frequenza cardiaca poiché contiene fibre, proteine e vitamina C. Tutti elementi che aiutano a regolarizzare la pressione arteriosa. Va assunta in maniera stabile, meglio un bicchiere al mattino.

Cardamomo

Ad esaltarne le proprietà uno studio del 2009 pubblicato sull’Indian Journal of Biochemistry & Biophysics. La polvere di cardamomo, somministrata ai soggetti del campione per alcune settimane con un cucchiaino al giorno, si è rivelata molto efficace nel ridurre la pressione sanguigna. Meglio ancora se si mischia il cardamomo con lo zenzero.

Biancospino

Il biancospino è forse il rimedio erboristico naturale più rinomato per quanti soffrono di pressione alta. E’ un valido rimedio come antiossidante utile per i vasi sanguigni e per il cuore. E’ utile per migliorare la funzione cardiaca e quando si soffre di battiti irregolari. Il biancospino ha il potere di abbassare la pressione sanguigna poiché rilassa e dilata le pareri arteriose. Tuttavia, al fine di vedere risultati tangibili, occorre attendere qualche settimana. Anche qui si consiglia di rivolgersi al proprio erborista.

Meliloto

Trattasi di una pianta erbacea della famiglia delle Fabacee tipicamente europea e adatta ad un clima temperato. Il nome deriva dal greco “mèli” (miele) e “l tòs” (trifoglio o biada), in quanto tale pianta rappresenta notoriamente una valida fonte di nettare per le api, ma anche di foraggio per il bestiame. E’ ricchissima di cumarine, che sono sostanze con capacità anticoagulante e fluidificante del sangue. Quindi è per questo molto indicata per chi patisce di pressione alta, insufficienza venosa e linfatica. Vanta altresì proprietà sedative (contro l’insonnia), diuretiche e digestive. Alcune ricerche sugli animali ne hanno anche scoperto una azione cicatrizzante, ma ancora da confermare sugli esseri umani. Rispetto al biancospino, il meliloto non può essere associato ad altri farmaci, soprattutto se hanno effetti anti-coagulanti. Ne sono quindi un’alternativa. Da associare magari ad altri rimedi naturali, come il succitato biancospino o la cardiaca che vedremo dopo. Vengono utilizzate le sommità fiorite, che possono essere assunte come infusi o acquistando la tintura madre, da assumere come gocce diluite in poca acqua. Il dosaggio è riferito sulla confezione.

Cardiaca

La succiata cardiaca (Leonorus cardiaca) appartiene invece alla famiglia delle Lamiaceae. Di origini asiatiche, e ampiamente diffusa anche nel nostro Settentrione e in tutto il Nord Europa. Il nome deriva proprio dal fatto che essa viene usata contro le malattie cardiache. Della cardiaca vengono utilizzate le foglie e i fiori, ricchi di proprietà. Ed utili per preparare infusi o estratti erboristici. E’ ottimo contro la pressione alta in quanto la fa calare, è vasodilatatrice e rallenta la frequenza cardiaca. E’ molto utile anche per le persone che soffrono di ansia, insonnia e attacchi di panico per le sue funzioni sedative. Diventa ancora più efficace se combinata a biancospino e meliloto. Risulta utile anche per alleviare le turbe della menopausa. Le compresse in farmacia vanno però evitate, in quanto contengono maltodestrine, zuccheri ricavati dal mais che vanno evitati nei soggetti ipertesi. La cardiaca è anche controindicata in gravidanza.

Pressione arteriosa alta: la pratica del Tai Chi

Per quanti sono diffidenti nell’ingurgitare bevande o cibi, possono anche ricorrere ad una antica pratica sempre proveniente dall’antico Oriente. Nella fattispecie da Taiwan: il Tai Chi. Secondo uno studio condotto dalla stessa Università di Taiwan, la pratica del Tai Chi sarebbe in grado di aiutare a ridurre la pressione arteriosa e il colesterolo. Questa pratica è stata sempre più attenzionata dalla scienza, che ne ha riconosciuto il potenziale positivo appannaggio della salute psico-fisica di questa pratica.

In lingua originale si scrive tàijíquán (anche abbreviato in Taiji) e originariamente è nato come stile delle arti marziali cinesi e quindi come tecnica di combattimento. Esistono tre scuole di pensiero riguardo la sua nascita:

  • la prima vorrebbe che essa sia nata durante la dinastia Yuan (1279-1368) ideata dal monaco Zhang San Feng
  • esistono poi altre leggende che affermano che il Taijiquan sarebbe stato creato durante l’epoca della dinastia Liang (502-577); mentre altre ancora asseriscono che sarebbe stata ideata all’epoca della dinastia Tang da Xu Xuanping e Li Daozi
  • un’altra corrente di pensiero ritiene invece che essa sia sorta insieme allo stile Chen, ad opera di Chen Wang Ting, durante la dinastia dei Ming (1368-1644).

Esercizi fisici contro la pressione arteriosa alta

L’attività fisica pure è fondamentale nel combattere la pressione arteriosa. L’Oms ritiene che occorra compiere almeno mille passi al giorno (camminare un’ora) a passo normale. O mezz’ora a passo svelto. Ottimo sarebbe camminare a passo normale per 2 ore al giorno, anche spalmati nell’arco della giornata.

Si puo’ anche svolgere attività motoria come quella AEROBICA, meglio ancora se abbinata ad esercizi di tonificare i muscoli. Si consiglia di praticare almeno 3-4 sessioni settimanali di aerobica che durino tra i 50 e i 60 minuti al giorno; con una intensità che oscilli tra la fascia aerobica e poco sopra la soglia anaerobica.

La parte tonificatrice della massa muscolare può essere svolta successivamente a quella aerobica, o in sessioni indipendenti per 2 volte la settimana. Evitando di caricarsi troppo (con manubri progressivi che passino nei mesi dai 4 ai 10 kg) e facendo più ripetizioni (ad esempio 3 sessioni da 15 esercizi).