Le famiglie olfattive

Un profumo può essere metaforicamente immaginato come ad una sinfonia di essenze. Così come un compositore crea un’armonia mescolando sapientemente le note e le loro tonalità, così anche un creatore di profumi dà vita ad una fragranza unica e speciale scegliendo sapientemente tra le essenze. Gli aromi, presenti in natura o creati artificialmente, sono infiniti ma, per comodità e per dare un certo ordine, vengono classificati, in base alle loro caratteristiche, all’interno delle cosiddette famiglie olfattive.

Le famiglie olfattive sono, quindi, dei raggruppamenti all’interno dei quali possiamo individuare essenze con sentori e corposità simili. Vista la continua ricerca di fragranze sempre più sofisticate e particolari le famiglie olfattive accrescono sempre di più il loro numero ma, in generale, ritengo si possano distinguere 5 classi di categorie fondamentali di profumi:

  1. agrumati o fruttati,

  2. floreali,

  3. orientali,

  4. ciprati,

  5. aromatici.

La suddivisione viene fatta in base alle note profumate che ciascuna famiglia emana e l’ordine che abbiamo dato non è casuale perché, partendo dal primo fino all’ultimo gruppo, rappresenta fragranze da più fortemente volatili fino ad aromi più forti e persistenti.

Vediamo ora nel dettaglio le principali caratteristiche di ciascuna famiglia.

  1. Profumi agrumati. La famiglia agrumata o fruttata (nota anche col nome di esperidata) esprime un profumo rigenerante, positivo ed estremamente fresco. Sono fragranze che danno note gioiose e briose, adatte soprattutto alle stagioni calde. Si tratta di profumi composti da olii essenziali estratti da frutti, tra cui predominano gli agrumi mediterranei come bergamotto, arancia, mandarino, pompelmo e limone, affiancati da frutti esotici. Come detto, sono profumi molto freschi ma, allo stesso tempo, anche molto volatili, per questo sono percepibili in prevalenza nelle note di testa del profumo.
  2. Profumi floreali. La sfaccettatura floreale è sicuramente tra le più antiche e le più conosciute. La maggior parte dei profumi floreali si ispira alla natura e ai giardini dove spiccano fiori dall’odore vivo odorano quali rosa, gelsomino e mughetto. Le note floreali sono le protagoniste indiscusse dei profumi dei grandi marchi di moda, perché esaltano femminilità e romaticismo, in connubi a volte unici ed irripetibili. Anche le essenze floreali, soprattutto nel caso in cui si parli di profumi monfloreali, sono fresche e sono presti, molto spesso, nelle note di cuore di una fragranza.
  3. Profumi orientali. Cominciano, a partire da questa famiglia olfattiva, quei profumi che si esprimono maggiormante nelle note di fondo, consistenti e persistenti sulla pelle. Queste fragranze ricordano l’antico oriente perché ricche di estratti speziati come cannella, pepe, noce moscata, zenzero, chiodi di garofano e così via. Sono ricche anche di aromi come vaniglia ed ambra che le caratterizzano in maniera inconfondibile. Sono profumi dalle sfumature ricche e seducenti, con un denominatore comune: quello di avere discrete note di testa ma di esaltare, come già accennato, le note di cuore e di fondo, in un eccezionale mix di sensualità, seduzione e calore.
  4. Profumi ciprati. Il nome di questa famiglia olfattiva deriva direttamente dall’isola di Cipro, da cui derivano. Rapprestano l’unione di sentori agrumati, seguito, rispettivamente, da un cuore dominante fiorito e da note di fondo di muschi, licheno e legni. Vista la presenza di muschi, stiamo parlando di profumi che esprimono note e forte e decise, talvolta ingentilite da lievi noti floreali o fruttate.
  5. Profumi aromatici o legnosi. Le fragranze appartenenti a questa famiglia sono caratterizzate da aromi forti e decisi come muschi, lavanda, miele, tabacco, menta. Si tratta di essenze legnose che possono dare vita alle più variegate combinazioni. Sono profumi persistenti, che esaltano le note di fondo creando un vero e proprio effetto avvolgente che si sente sulla pelle anche dopo diverse ore dall’applicazione della fragranza, dopo, cioè, l’evaporazione degli elementi più volatili.