La giornata mondiale per i diritti dell’infanzia

Oggi, 20 novembre, è la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il 20 novembre rappresenta, infatti, un passo importante nel lungo e difficile riconoscimento dei diritti dei bambini e degli adolescenti, perché sancisce l’approvazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Tale firma venne siglata a New York il 20 novembre 1989 e rappresentò una delle più importante conquiste del diritto perché riconosce ufficialmente i minori come persone e veri e propri soggetti di diritto, ponendoli allo stesso livello di tutti gli altri componenti della società.

Questo passo, compiuto ormai ben 23 anni fa, era volto a garantire una maggiore protezione e tutela dei più piccoli (e, di conseguenza, anche più indifesi) nei confronti di tutti i crimini, le angherie e gli abusi da essi subiti. Tale trattato diede, infatti, gli strumenti più idonei e necessari per permettere a tutti gli Stati di modificare il loro atteggiamento ed i loro ordinamento in direzione di una maggiore tutela nei confronti dei bambini, in ogni aspetto della sua vita quotidiana, rispettando il suo essere, le sue peculiarità e garantendogli quella serenità e quella spensieratezza che dovrebbe caratterizzare la fase dell’infanzia.

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Sappiamo, infatti, che la fase dell’infanzia e dell’adolescenza sono dei momenti cruciali nella crescita di una persona, perché è proprio durante queste fasi che l’individuo sviluppa quelle capacità che lo renderanno un adulto consapevole ed equilibrato, oltre che un indispensabile sostegno per la società del domani.

Inutile ripetere quanto in queste fasi sia fondamentale l’appoggio e l’amore incondizionato della famiglia, per uno sviluppo sano ed equilibrato del bimbo, inteso proprio come una persona nella sua individualità. Purtroppo, a ben 23 anni di distanza da un passo così importante come quello del trattato, ci rendiamo conto che siamo ancora troppo lontani dal riuscire a tutelare i diritti dei minori, permettendo loro di vivere serenamente la loro infanzia. Le ragioni di questo fallimento sono legate a molteplici cause, tra le quali menzioniamo le guerre ed i conflitti ancora in atto in molti Paesi e troppo spesso dimenticati dai più potenti (basti pensare ai massacri di bambini in Siria o lungo la striscia di Gaza), lo sfruttamento ed il lavoro minorile (soprattutto nei paesi emergenti in Oriente), le violenze sessuali perpetuate spesso nel silenzio delle mura domestiche o nelle scuole, o nella indifferenza dei familiari che dovrebbero difendere i più piccoli, le contese ed i continui litigi dei genitori separati o divorziati che trattano i bambini come merci di scambio o oggetti senza anima. In relazione a quest’ultimo aspetto, secondo le ultime rilevazioni, risulta che ben 80 mila minori sono vittime inconsapevoli di genitori che sono in crisi e si stanno separando: i conflitti duri e continui tra mamma e papà sono deleteri per i bambini che troppo spesso vengono sfruttati come veri a proprio oggetti per stupide e malsane ripicche o punizioni nei confronti dell’ex partner. Capita così troppo spesso che i minori si trovino ad essere usati, manipolati dai più grandi, senza mai pensare al loro benessere ed alla loro serenità.

Ecco perché, nel suo piccolo, questa giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza deve farci riflettere e farci capire che proprio la famiglia deve rappresentare quel nucleo equilibrato e sereno (la cosiddetta isola felice) in cui i bambini possano crescere felici, coltivando le loro passioni e sviluppando le loro capacità. È vero, ancora tanto c’è da fare perché si possa dire che quei principi fondamentali di tutela dei minori siano sempre ed ovunque applicati, ma è prima di tutto da noi genitori, oltre che dalle istituzioni (che devono garantire molti diritti ai più piccoli), che deve partire questa spinta. Aiutiamo ogni giorno i nostri piccoli a crescere sani e sereni perché sono loro il nostro futuro.