Streptococco. No, non è un frutto esotico, magari una variante del più noto e tipicamente estivo cocco. Bensì è un batterio molto fastidioso, del quale esistono varie specie ed è in grado di causare per questo più tipi di infezioni. Anche in base alla zona dell’organismo nella quale si manifesta. Possiamo comunque dire che delle circa venti specie di streptococco che esistono, solo qualcuna comporta rischi particolari per l’organismo umano. Purtroppo non risparmiano neanche i più piccoli e possono generare situazioni patologiche come gli streptococchi beta-emolitici di gruppo A e B.
Dunque, vediamo di seguito quali sono i sintomi dello streptococco, quali sono le conseguenze e quali sono le eventuali cure da seguire.
Quali sono i sintomi dello streptococco
Gli streptococchi appartenenti al gruppo A possono far comparire diverse patologie e sintomi. I più comuni sono il classico mail di gola, la tonsillite, la polmonite, la scarlattina e le infezioni cutanee. In linea di massima, lo streptococco genera infezioni tramite lo Streptococcus pyogenes, anch’esso appartenente al raggruppamento di tipo A e può sfociare in una faringite. I sintomi più comuni sono gola rossa, con corrispondente possibile presenza di placche, linfonodi e tonsille gonfie, emicrania e stati febbrili. Occorre poi dire che in caso in cui l’infezione non venga riconosciuta e trattata in tempo, la situazione potrebbe aggravarsi e quindi sfociare nella succitata scarlattina, febbre reumatica, impetigine o nella cosiddetta quarta malattia.
Gli streptococchi di gruppo B, invece, possono avere conseguenze più pericolose poiché possono causare conseguenze quali meningite, endocardite, artrite settica fino alla setticemia.
Streptococco, cosa si rischia in gravidanza
Lo streptococco può colpire anche le donne in gravidanza. Può ad esempio trovarsi nelle parti intime e in una fase non di gravidanza non avrebbe alcuna conseguenza. Invece, se c’è una situazione di parto imminente, le cose sono diverse. Questo microrganismo, infatti, può rivelarsi pericoloso per il neonato. In virtù di ciò, qualora si individua lo streptococco nelle parti intime di una gravida, sia a livello della vagina che dell’ano, allora ella dovrà seguire una terapia antibiotica durante il parto. Quando si verificano i succitati sintomi, allora la gravida dovrà sottoporsi ad un tampone. La metodologia più semplice e sicura per diagnosticare se sia presente tale microrganismo.
Streptococco, quali rischi per i bambini
Lo streptococco nei più piccoli è un rischio molto alto, specie per quelli più piccoli che vanno all’asilo o ai primi anni scolastici. Questo batterio può annidarsi in varie zone del corpo e può appartenere a diversi tipi di ceppi. Vediamo quali sono i sintomi e i rimedi.
Sintomi dello streptococco nei bambini
I sintomi poi variano in base ai casi. Un sintomo molto comune, ed è il primo, riguarda una leggera febbre che dura troppo tempo, tra i 37 e i 37 grazie e mezzo. Con l’aggiunta di mal di gola. Sintomi che possono essere facilmente confusi con una normale influenza di stagione. La fascia d’età più colpita è quella che va dai tre ai dieci anni. E’ molto raro che si sviluppi dopo i 14 anni, in quanto l’organismo da quella età in poi dovrebbe già aver acquisito le giuste difese immunitarie per stroncare in tempo il batterio.
I sintomi più comuni di una infezione da streptococco sono quindi:
- La faringite
- Le placche alla gola
- La febbre alta, ma, come visto, anche quella bassa e costante
- Emicrania
- Gonfiore dei linfonodi
- La tonsillite
- Infezioni alla pelle
Come si cura lo streptococco nei bambini
L’individuazione dello streptococco può essere svolto solo dal pediatra. Il quale, una volta valutati i sintomi, deciderà di effettuare un tampone orofaringeo al fine di valutare la presenza o meno del batterio sospettato. Alcuni pediatri li svolgono nel loro stesso studio o altrimenti ci si deve recare in un qualsiasi laboratorio di analisi più vicino casa. Il risultato sarà dato nel giro di massimo un paio di giorni. Una volta diagnosticato, il pediatra prescriverà un antibiotico specifico per trattare il problema. In genere la terapia dura al massimo una decina di giorni e va completata fino in fondo anche quando si è davanti a miglioramenti.
Quest’ultimo punto è fondamentale per due motivi: evitare che i batteri diventino resistenti agli antibiotici, ma soprattutto per evitare ricadute. I sintomi in genere spariscono dopo un paio di giorni e dopo si può già riprendere la propria vita purché si continui la terapia antibiotica. Occorre poi abbinare la terapia antibiotica all’assunzione di fermenti lattici o probiotici, così da riequilibrare la flora batterica intestinale compromessa dall’uso prolungato di medicinali. Possono essere pure consigliati integratori di sali minerali e vitamine, così da risolvere anche lo spossamento dei più piccoli. Sconsigliati invece i rimedi naturali.
Infine, dallo streptococco non si guarisce del tutto, e può essere contratta anche più volte. Quindi, meglio prevenire, con le solite buone norme igieniche e mettendo in campo rimedi naturali per rinforzare le difese immunitarie dei minori.
Quali sono le cause dello streptococco
Dobbiamo sapere che il nostro organismo viene sovente in contatto con i batteri dello streptococco poiché vi abitano dentro e ciò avviene senza sintomi. Può succedere però che nei casi di batteri più aggressivi si vada incontro ai sintomi di cui sopra. Ciò avviene soprattutto quando il nostro sistema immunitario subisce un abbassamento delle difese. Lo streptococco da vita ad infezioni nei casi che seguono:
- Quando la difesa immunitaria si incrina
- Quando si frequentano luoghi chiusi ed affollati (si pensi a scuole o palestre)
- Quando si entra in contatto con specie aggressive di streptococco
- Quando avviene una trasmissione tramite la saliva
- Quando avviene la trasmissione tramite tosse e starnuti
Rimedi naturali contro infezione da streptococco
Senza creare false illusioni da estremisti del naturale, occorre seguire una cura a base di antibiotici se si incorre in una infezione da streptococco. Perseguire cure naturali può essere rischioso, in quanto l’aggressività del virus potrebbe solo peggiorare e portare a pericolose complicazioni. I rimedi naturali possono subentrare però a sostegno del nostro organismo in parallelo alla terapia del medico; e in fase di prevenzione per rafforzare il sistema immunitario. Ad esempio, nel primo caso risulta molto utile il Ribes nigrum, una pianta che ha molte proprietà benefiche. Utilizzata sotto forma di macerato glicerico, diventa un autentico antistaminico naturale, utile anche per alleviare i sintomi delle allergie ai pollini molto diffuse nei mesi primaverili. Per anni il ribes nero è stato coltivato quasi esclusivamente per scopo alimentare, ma da alcuni anni se ne sono scoperti anche gli usi terapeutici.
Oltre che per prevenire lo streptococco, il ribes nero è utile anche contro riniti, congiuntiviti, asma, dermatiti, orticaria. Nonché per curare le comuni influenze, mal di gola, bronchiti e dolori muscolo-scheletrici. Per alleviare i sintomi come tosse e mal di gola, invece, molto utile è il miele. Ripetiamo, sia ribes nero che miele sono da utilizzare in concomitanza coi farmaci.