Tamarindo: proprietà nutrizionali, benefici, usi e controindicazioni

Il tamarindo è un frutto di origine tropicale molto utilizzato nella cucina indiana e thailandese. Quello che pochi sanno è che possiede davvero molte proprietà benefiche, fra cui il fatto che aiuta a dimagrire. In questo articolo trovi tutto quello che c’è da sapere sul tamarindo, incluso cos’è, quali benefici ha sulla nostra salute e come usarlo.

Che cos’è il tamarindo

Inizio subito col dire che “Tamarindo” è il nome sia dell’albero che del frutto e che, pur essendo comunemente onsiderato una pianta da frutto, in realtà il tamarindo appartiene alla famiglia dei legumi, o “Fabacee” esattamente come le lenticchie e i piselli.

Come specie botanica, il Tamarindo è un albero sempreverde conosciuto scientificamente col nome di “Tamarindus indica”. Il termine “tamarindo” sembra quindi derivare dall’arabo “tamr hindī” che significa “dattero dell’India”.

Quali sono le proprietà benefiche del Tamarindo?

Originario dei paesi dell’Africa Orientale, dell’India e del Pakistan, oggi il Tamarindo è coltivato anche nelle regioni tropicali dell’America Latina. L’albero produce frutti simili a baccelli pieni di semi, circondati da una polpa che, una volta matura, diventa dolce e pastosa.

Proprietà e benefici del tamarindo

Il tamarindo frutto è ricco di molti nutrienti. La sua polpa contiene infatti:

  • Vitamine (in particolare Vitamina C, Vitamina K e Vitamine del gruppo B fra cui Tiamina, Niacina, Riboflavina, Piridossina, Acido pantotenico e Acido folico);
  • Minerali (Magnesio, Calcio, Potassio, Ferro, Fosforo, Rame e Selenio);
  • Fibre;
  • Polifenoli antiossidanti, composti vegetali che hanno enormi effetti benefici sulla nostra salute poiché in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi.
  • Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di tamarindo apportano circa 240 calorie, di cui la maggior parte (oltre il 93%) derivano da carboidrati (zuccheri), il resto da proteine e grassi.

Le straordinarie capacità curative del tamarindo sono dovute principalmente alla presenza di flavonoidi antiossidanti, cui sono associate elevate proprietà antinfiammatorie, capaci a loro volta di contrastare numerose malattie e infiammazioni.

Uno studio condotto di recente sui criceti ha, ad esempio, rilevato che nutrendo questi animali con estratto di tamarindo, questi riuscivano a ridurre notevolmente il colesterolo totale, il colesterolo LDL (“cattivo”) e i trigliceridi.

È possibile, quindi, affermare che l’aggiunta del tamarindo o suoi derivati nella dieta possa aiutare a ridurre il danno ossidativo legato al colesterolo LDL, che è uno dei fattori che maggiormente predispongono alle malattie cardiache.

Inoltre, il tamarindo, grazie alla sua particolare composizione, non solo stimola il metabolismo, ma aumenta anche il senso di sazietà, depura l’intestino e facilita l’assorbimento degli zuccheri, rivelandosi quindi molto utile anche per chi vuole perdere peso.

Come si usa in cucina il Tamarindo

Il tamarindo in cucina può essere usato in diversi modi. Uno è semplicemente quello di sbucciare i baccelli crudi per mangiarne la polpa.

La polpa di tamarindo è, inoltre, ampiamente utilizzata per cucinare piatti dolci e salati in numerosi paesi del Sud-Est asiatico, Medio Oriente e Caraibi:

  • Il tamarindo è, ad esempio, un alimento base dei curry indiani e dei piatti speziati, dove viene spesso abbinato al latte di cocco per ridurne il sapore aspro e altre spezie come lo zenzero, la curcuma, i chiodi di garofano e il coriandolo;
  • Anche i semi e le foglie sono commestibili e possono essere usati all’interno di zuppe e insalate. In alcuni paesi caraibici i semi di tamarindo arrostiti costituiscono un veloce e delizioso spuntino, mentre i suoi semi macinati sono invece un frequente ingrediente nelle torte indiane;
  • Il tamarindo è inoltre uno degli ingredienti della salsa Worcestershire: il suo gusto agrodolce infatti è, infatti, perfetto per marinare la carne di manzo prima di essere cotta.
  • Montato con salsa di pesce, zucchero e aceto, il tamarindo è uno degli ingredienti base della salsa utilizzata per preparare il “pad thai”, tipico piatto street food thailandese a base di noodles di riso saltati nel wok insieme a gamberi, carne, verdure, arachidi e varie spezie.

Tuttavia, nei paesi occidentali, il tamarindo non sempre si trova nella forma di baccelli grezzi, i quali possono essere facilmente aperti per rimuovere la polpa, ma è più facile trovarlo sotto forma di preparazioni come ad esempio la pasta in blocchi o il concentrato di tamarindo, che corrisponde alla polpa di tamarindo estratta dal guscio, pressata in un blocco e bollita. La pasta concentrata viene talvolta usata insieme allo zucchero per la preparazione di caramelle o sciroppi.

Proprietà del Tamarindo in Erboristeria

Sia dal frutto che dai semi di tamarindo, si ottengono degli estratti ampliamenti utilizzati in Erboristeria. L’estratto di semi, in particolare, è consigliato a chi vuole ridurre la glicemia, mentre l’estratto di polpa a chi vuole ridurre il peso corporeo o purificare organi interni quali fegato, stomaco e intestino.

Puoi preparare anche tu l’estratto di tamarindo sia utilizzando la pasta in blocchi che il frutto fresco o il concentrato:

  • Per preparare l’estratto di tamarindo usando un blocco, prendi un cucchiaio di pasta e immergila in 150 ml di acqua tiepida per 10 minuti. Mescola e filtra con un colino fine. Getta via la polpa e usa il liquido;
  • Se hai invece a disposizione i baccelli crudi, estrai la polpa, tagliala a fette e immergila in 150 ml di acqua tiepida per circa 30 minuti. Spremi e filtra il succo;
  • Infine, se vuoi utilizzare il concentrato di tamarindo, mescolane circa 15 ml di tamarindo con 4-6 cucchiai di acqua tiepida e usa direttamente il liquido così ottenuto.

Tamarindo in Medicina ed Omeopatia

Il tamarindo fin dall’antichità ha svolto un ruolo importante nella medicina tradizionale.

Sotto forma di bevanda ottenuta dalla spremitura della polpa, era, infatti, comunemente utilizzato per trattare la diarrea, la stitichezza, la febbre e, in passato, anche per curare malattie come le ulcere gastriche e la malaria. Tuttavia, anche la corteccia e le foglie derivate direttamente dall’albero venivano utilizzate per promuovere la guarigione delle ferite.

Del resto, l’estratto di tamarindo è molto usato ancora oggi in medicina e omeopatia in quanto i suoi composti naturali possiedono proprietà antifungine, antivirali e antibatteriche, tanto che in passato è stato usato per curare malattie come la malaria.

Dato che la resistenza agli antibiotici è uno dei problemi che la medicina di oggi deve affrontare, i ricercatori sono molto interessati all’uso di piante medicinali come il tamarindo per combattere virus e batteri. Proprio per questo motivo,

Altri usi del tamarindo

La polpa del frutto di tamarindo contiene acido tartarico il quale è comunemente utilizzato come lucidante per metalli. È, quindi, possibile usare il tamarindo in blocchi per rimuovere parti ossidate di rame e bronzo.

Controindicazioni del tamarindo

A differenza di altri frutti, il tamarindo ha un elevato apporto calorico, quindi deve essere assunto con moderazione da coloro che stanno seguendo una dieta ipocalorica.

Inoltre, visto l’elevato contenuto in zucchero, anche le persone affette da diabete di tipo 2 dovrebbero fare attenzione a limitare l’assunzione della polpa di tamarindo.

Tamarindo: le domande frequenti

Qual è il modo più sano per mangiare il tamarindo?

Il tamarindo può essere mangiato in molti modi, ma senza dubbio il modo più sano è quello di mangiare la polpa del frutto cruda e senza aggiunta di zuccheri o altri ingredienti.

Che sapore ha il tamarindo?

Il tamarindo è un frutto esotico costituito da baccellidalla forma simile a quella dei piselli che al loro interno hanno una polpa verdastra. Quando il frutto è acerbo, la polpa ha un sapore aspro come quello del limone, quando invece è maturo diventa molto più morbida e dolce. Anche l’aggiunta di zucchero o altri ingredienti come nelle caramelle o nelle salse può naturalmente esaltare il gusto acido o quello dolce del tamarindo.

Come si conserva il tamarindo?

Il tamarindo fresco in baccelli ha una durata molto breve quindi deve essere consumato velocemente. La pasta di tamarindo, invece, può essere conservata per un periodo più lungo a patto di riporla in un luogo fresco e asciutto. Può anche essere messe in frigorifero o in freezer.

Il tamarindo fa dimagrire?

Sì. Il tamarindo, grazie alla presenza di antiossidanti, contribuisce ad accelerare il metabolismo, facendoci bruciare più calorie. In più ha un effetto saziante e aiuta l’intestino a funzionare con più regolarità. Ovviamente questo è vero soprattutto nel caso del frutto mangiato fresco, senza aggiunta di altri ingredienti, oppure quanto i suoi principi attivi sono usati all’interno di integratori alimentari per dimagrire.

Tamarindo Benefici

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo articolo sul tamarindo in cui abbiamo appreso che questo frutto di origine tropicale che ha un aspetto del tutto simile a quello di un baccello non solo è molto versatile in cucina in quanto si presta a preparazioni sia dolci sia salate, ma possiede anche un grande potere benefico per la nostra salute.

Riassumiamo quindi di seguito tutti i vantaggi di aggiungere il tamarindo nella nostra alimentazione quotidiana:

  • Contiene antiossidanti;
  • Regola il colesterolo e lo zucchero nel sangue;
  • Purifica stomaco, fegato e intestino;
  • Riduce le infiammazioni e le infezioni del corpo;
  • Debella virus, batteri e funghi;
  • Accelera il metabolismo;
  • Calma la fame;
  • Fa dimagrire (quando assunto con moderazione o all’interno di integratori alimentari studiati appositamente per la perdita di peso).